Mercoledì 6 febbraio parteciperò all'assemblea programmatica regionale della Cgil dell'Umbria. Un appuntamento impotante che cade all'indomani dei dati impietosi sull'occupazione forniti dal rapporto Excelsior di Unioncamere e dal ministero del Lavoro. Dati che per quanto ci riguarda confermano la necessità di dotare l'Umbria di un piano regionale del Lavoro.
Nemmeno l'Umbria infatti è stata risparmiata dal totale fallimento delle
politiche iniziate da Berlusconi e proseguite da Monti e da chi lo ha
sostenuto: i numeri
sulla disoccupazione, sulla precarietà giovanile e femminile, sulla
cassa integrazione, sulla chiusura di aziende ed attività sono davvero pesanti e drammatici. Così come non è più rinviabile affrontare la questione salariale, con la crescita degli stipendi ai minimi da trent’anni. Questi sono i risultati prodotti grazie a chi ha votato l'abolizione dell'articolo 18 e la "riforma" delle pensioni. Rivoluzione Civile propone di ribaltare queste politiche che hanno
aggravato la crisi, che Monti ha potuto fare grazie a Pd, Pdl e Udc. Per
uscire dalla crisi ci vuole una tassa patrimoniale sulle grandi
ricchezze per alzare i salari e le pensioni più basse, bisogna abolire
l’IMU, dotare il nostro paese di una legge contro le delocalizzazioni che regoli anche la presenza delle multinazionali sul territorio, istituire un salario sociale per i disoccupati e sviluppare un
nuovo intervento pubblico in economia capace di puntare su politiche
industriali innovative e di qualità.
Marco Gelmini (candidato al Senato per l’Umbria - Rivoluzione Civile)
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